Nicolò Terminio ha iniziato la sua pratica clinica con le dipendenze patologiche lavorando come responsabile clinico in due comunità terapeutiche per tossicodipendenti, alcolisti e giocatori d’azzardo. In comunità accedevano pazienti psicotici, nevrotici e borderline, ma anche pazienti antisociali e perversi.
Dopo qualche anno Nicolò ha ampliato la sua esperienza lavorando contemporaneamente come supervisore clinico e relazionale in altri Servizi dedicati alla cura delle dipendenze patologiche (centri diurni, centri crisi, comunità terapeutiche e ambulatori).
Nicolò ha sempre considerato la supervisione come un’occasione privilegiata per la ricerca psicodinamica e fenomenologica. Tutte le osservazioni che vengono dedicate al campo gruppale, al lavoro d’équipe e alle dinamiche organizzative costituiscono lo sfondo necessario per far emergere il volto unico delle persone coinvolte nella cura.
In queste occasioni di supervisione Nicolò ha avuto la possibilità di confrontarsi e sperimentarsi con équipe e contesti di cura molto diversi che gli hanno consentito di approfondire e rivedere le sue idee sulla psicopatologia e sulla direzione della cura dei pazienti borderline.
Nel corso del tempo Nicolò Terminio ha elaborato una teoria originale e innovativa per la cura dei pazienti borderline che è diventata l'oggetto del libro Lo sciame borderline. Trauma, disforia e dissociazione.
Per approfondire il tema generazione borderline e mondo tossicomane guarda questa lezione su Fenomenologia dell'uso di sostanze e dei disturbi comportamentali tipici degli adolescenti e giovani adulti.