Nicolò Terminio ha collaborato con un assegno di ricerca triennale (2016-2018) con il Centro di Ateneo di Studi e Ricerche sulla Famiglia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano per una ricerca sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole. È stata una ricerca di psicologia sociale e si è focalizzata sul rapporto tra la dimensione corporea e l’apertura relazionale verso l’Altro, nonché sul rapporto tra mente e cultura, tra soggetto e dispositivi sanitari e sociali, ma anche sulle modalità di conduzione dei gruppi e sulle strategie di apprendimento e soggettivazione che vengono sollecitate.

La logica che ha guidato sin dall’inizio l’esplorazione di Nicolò è stata quella di interpellare i presupposti antropologici e metodologici che sottendono l’educazione affettiva e sessuale, cercando così di mostrare la trama implicita e le questioni sottese a ogni programma educativo.

La ricerca era partita seguendo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’ambito dello sviluppo e implementazione dei programmi di educazione sessuale. Sono stati così predisposti dei questionari che sono stati inviati agli operatori che hanno dato la disponibilità a partecipare alla ricerca e successivamente sono stati avviati dei focus group dedicati ai temi emersi come i più rilevanti nell’incontro con i ragazzi a scuola.

Durante il suo percorso Nicolò si è convinto che “Con l’anima sulle labbra” è il modo elettivo in cui si potrebbe parlare ai giovani dell’amore. Seguendo questo filo conduttore ha poi scritto il libro Educare alla relazione. Amore, affetti e sessualità dove ha raccolto le riflessioni e i risultati della sua ricerca.

Negli stessi anni in cui si occupava della sua ricerca sull'educazione affettiva e sessuale Nicolò ha iniziato a collaborare con il Servizio pastorale "Amoris Laetitia" della diocesi di Torino. Grazie alla partecipazione alle attività dell’équipe Nicolò ha avuto la possibilità di frequentare e conoscere teologi, biblisti, psicoterapeuti, consulenti di coppia e mediatori familiari che lavorano per costruire dei percorsi di accoglienza per quelle coppie che si sono costituite dopo un precedente matrimonio.

Da questa esperienza è nato il libro La promessa dell’amore. Accogliere e accompagnare le «coppie imperfette»: una lettura psicoanalitica dell’Amoris laetitia, un libro in cui Nicolò si è soffermato sui presupposti impliciti di ogni processo psicologico-relazionale di accoglienza. Il suo auspicio è che il lettore possa trovare stimoli e riflessioni adatte per dare vita a uno spazio di accoglienza e riconciliazione. Nicolò ritiene che sia questo uno dei possibili contributi della psicoanalisi per tutti coloro che “lavorano” per favorire l’incontro con l’Altro.

La psicoanalisi si occupa di quegli inciampi relazionali che trovano una loro matrice in dinamiche inconsce che agiscono al di là della consapevolezza. Nicolò Terminio ha cercato di mettere in luce queste dinamiche e di mostrare in che modo la teoria psicoanalitica possa aiutare a comprendere meglio i concetti di amore, empatia, creatività, testimonianza, fiducia, Terzo e generatività. Si tratta di concetti fondamentali che possono dare una chiave di lettura per trasformare le situazioni complesse in un’occasione generativa, tanto per le persone che le vivono quanto per la comunità che le accoglie.

L’amore genera uno stato di grazia che la coppia percepisce come un dono che arriva come un sovrappiù.

È grazie a questo stato di grazia che la coppia inizia a percepire che il Noi è quel qualcosa in più che supera l’Io e il Tu.

È il Noi che permette all’Io e al Tu di mantenere il “riconoscimento reciproco” anche quando la possibilità di immedesimarsi nell’Altro viene smarrita. Il Noi è autentico legame perché non è rispecchiamento, ma incontro con l’Altro al di là delle proprie proiezioni e delle proprie aspettative.

Il Noi sposta l’asse della relazione dal rispecchiamento al riconoscimento reciproco.

Lo stato di grazia non nasce quando i Due credono di fare Uno, perché l’amore non è la riconquista dell’unità, ma è esperienza dell’alterità.

I due partner, quando si amano, si sentono pervasi da un vissuto che eccede la loro soggettività.

L’amore si realizza dunque quando i Due sperimentano che tra loro c’è un Noi che supera le loro singole individualità.