Nell’esperienza traumatica ci accorgiamo tutti quanto la tensione psichica, che ci fa tenere insieme i vari aspetti della nostra vita, sia dipendente dal contesto relazionale e dalle coordinate simboliche del mondo in cui viviamo.
Tra le pietre miliari della letteratura antropo-fenomenologica troviamo La perdita dell’evidenza naturale (1971) di Wolfgang Blankenburg, un testo che ci permette, ancora oggi, di accostarci alla questione clinica della psicosi.
Trovo il suo libro molto interessante e di grande accuratezza nelle spiegazioni.
Possiamo collegare la mentalizzazione alla prospettiva linguistica degli speech acts che sono stati concettualizzati da Austin.
Lo psicoanalista Christopher Bollas ci permette di cogliere l’importanza della funzione del sogno nel lavoro clinico con i pazienti borderline.
La particolarità dello sciame borderline consiste nel fatto che il soggetto si trova in una posizione immaginaria, ma questa posizione non coincide con quella del fallo immaginario.
Il mio cammino in Jonas mi ha sostenuto anche in altre esperienze cliniche spingendomi a riformulare alcuni aspetti della teoria e della pratica psicoanalitica.
Il concetto di rettifica dell’Altro, coniato da Recalcati, pone l’accento sul campo relazionale da instaurare nella cura dei nuovi sintomi.
La testimonianza è sempre singolare perché non riguarda l’identificazione, ma l’assunzione della singolarità del proprio Reale pulsionale.
Nel libro Il vuoto e il fuoco Massimo Recalcati espone una teoria sintetica della clinica psicoanalitica delle organizzazioni.
Nella scrittura del caso possiamo individuare tre livelli in cui il clinico è chiamato a compiere degli atti.
Nel libro Lo sciame borderline (Raffaello Cortina Editore, 2024), Nicolò Terminio ci offre con umiltà la sua profonda conoscenza della clinica lacaniana, della psicopatologia e del funzionamento delle istituzioni e dei gruppi che si occupano della cura di gravi disturbi di personalità.
Ciao Nicolò,
ho letto con molto piacere il tuo nuovo libro. Dal mio punto vista è stato stimolante e anche illuminante veder dialogare psicoanalisi lacaniana, fenomenologia e le moderne correnti psicodinamiche, sul tema borderline.
L’esercizio semiotico che Freud inaugura con l'Interpretazione dei sogni risulta pertinente per cogliere la verità del desiderio inconscio che è stato precedentemente rimosso.
Nella separazione da una parte osserviamo l’appello che il soggetto rivolge all’Altro per ricevere il complemento alla sua mancanza d’essere e dall’altra il soggetto si interroga sul desiderio che apre una divisione (Spaltung) nello stesso Altro.
La sintassi che tiene insieme gli elementi di una teoria scientifica si fonda su un momento inaugurale che istituisce una prima sintassi, quella che tiene insieme le parole e le cose.
Nella teoria psicoanalitica la madre è il primo oggetto esterno di cui il neonato fa esperienza.
È un lavoro eccellente! Pochi testi riescono a combinare una profonda e originale analisi teorica con un’applicazione pratica così incisiva come Lo sciame borderline di Nicolò Terminio.
La scrittura dell’inconscio è uno dei fili conduttori dell’opera di Christopher Bollas.
Nel suo lavoro clinico e scientifico Marsha Linehan cerca di tradurre in passi comportamentali concreti quanto apprende attraverso la sua ricerca spirituale.
In una cura psicoanalitica l’attenzione clinica va rivolta al testo del paziente.
Nella clinica dell’anoressia osserviamo un’immobilizzazione del soggetto che sembra realizzarsi attraverso un’esistenza mascherata.
La pluralità delle teorie definisce la matrice creativa e inconscia che ci permette di entrare in risonanza con noi stessi, con l’Altro e con il mondo.
Christopher Bollas differenzia il concetto di “identificazione percettiva” da quello di “identificazione proiettiva” con l’intenzione di chiarire alcuni aspetti della teoria delle relazioni oggettuali.
Sottocategorie
La pratica psicoanalitica di Nicolò è caratterizzata dal confronto costante con la ricerca scientifica più aggiornata.
Allo stesso tempo dedica una particolare attenzione alla dimensione creativa del soggetto.I suoi ambiti clinici e di ricerca riguardano la cura dei nuovi sintomi (ansia, attacchi di panico e depressione; anoressia, bulimia e obesità; gioco d’azzardo patologico e nuove dipendenze) e in particolare la clinica borderline.