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La famiglia è una struttura complessa che vincola il soggetto.

Il bambino rappresenta la verità del legame che unisce i due genitori. Nella psicoanalisi lacaniana la famiglia è una struttura complessa per opera della quale ogni soggetto si trova vincolato ad una costellazione originaria i cui elementi si ripetono di generazione in generazione, come il testo di una storia genealogica [cfr. Lacan (1938), I complessi familiari nella formazione dell'individuo].
Nella cura psicoanalitica la verità del soggetto si manifesta anche nella relazione transferale.

Nella cura psicoanalitica il transfert segna l'inizio di un viaggio alla scoperta della propria verità. E si tratta di una verità che viene ricostruita ripercorrendo la propria storia

Le diagnosi sono storie, storie che intrecciano ripetizione e cambiamento. Esiste un aspetto stabile della struttura del soggetto, ma la struttura non dice l'ultima parola né sul destino del soggetto né sulla verità che attraversa la sua vita.

Quando guardiamo una persona non ci accorgiamo facilmente se è un giocatore d'azzardo come avverrebbe invece se fosse un alcolista o un tossicodipendente.

Il gioco d’azzardo patologico (GAP) è una dipendenza patologica molto grave sebbene non contempli l'abuso di sostanze.

Il GAP è molto subdolo, infatti quando guardiamo una persona non ci accorgiamo facilmente se è un giocatore d'azzardo come avverrebbe invece se fosse un alcolista o un tossicodipendente perché nelle dipendenze da sostanze psicoattive il corpo a un certo punto fa trasparire anche agli altri quella verità che si cela dietro le false apparenze

L’azzardo fa sorgere la tensione irresistibile verso qualcosa di cui si avverte in modo inesorabile la necessità.

Dietro il luccichio che contorna il gioco d'azzardo c'è uno sfondo nero che annienta ogni possibilità di ritrovare sé stessi.

I discorsi pubblicitari dei brand che accompagnano la nostra vita provano a sedurci con quelle stesse luci che sembrano prometterci una vita finalmente soddisfatta. Il consumismo va a braccetto con l'azzardo perché fa balenare la possibilità di una pienezza che in realtà non arriverà mai.

Affetti e generatività mostrano la dimensione relazionale del desiderio che si trasmette di generazione in generazione.

Nel modello relazionale-simbolico sviluppato dalla scuola di Scabini e Cigoli troviamo due vertici di osservazione esplorare ogni programma di educazione sessuale che non sia semplicemente un’ortopedia del comportamento sessuale ma un’apertura sulla relazione affettiva e sessuale.

La psicoanalisi ha mostrato come la patologia mentale sia essenzialmente patologia del rapporto con sé stessi e con il mondo che si incontra.

Con il termine realtà psichica (Realität) non si intende semplicemente l’oggetto di studio della psicologia, ma si sottolinea ciò che l’uomo esperisce come «una particolare forma di esistenza che non deve essere confusa con la realtà materiale (Wirklichkeit)» [ S. Freud (1899), L’interpretazione dei sogni, in Opere, vol. 3, Bollati Boringhieri, Torino 1967, p. 564].

La funzione riflessiva consente al bambino, così come all’adulto, di sperimentare gli stati affettivi dell’Altro su un piano simbolico.

I filosofi della mente indicano con il concetto di posizione intenzionale la facoltà di attribuire credenze, aspettative e motivazioni a sé stessi e agli altri. L’acquisizione di una teoria della mente (mentalizzazione), secondo gli psicologi dello sviluppo, avviene intorno al secondo-terzo anno di vita, richiedendo al bambino la consapevolezza di sé, la capacità di far finta (ben evidenziata nel gioco) e la capacità di distinguere la realtà materiale da quella psichica.

La terapia dal vivo può realizzarsi anche online in modo da continuare ad essere “onlife”.

La terapia dal vivo può realizzarsi anche online in modo da continuare ad essere “onlife”. La questione che si pone riguarda la dimensione vivente dell’incontro tra due persone in una stanza: il “vivo” della terapia dal vivo continua a riproporsi anche se le due persone si incontrano rimanendo ciascuna nella propria stanza?

Psicoterapeuta Torino
Nicolò Terminio, psicoterapeuta e dottore di ricerca, lavora come psicoanalista a Torino.
La pratica psicoanalitica di Nicolò è caratterizzata dal confronto costante con la ricerca scientifica più aggiornata.
Allo stesso tempo dedica una particolare attenzione alla dimensione creativa del soggetto.
I suoi ambiti clinici e di ricerca riguardano la cura dei nuovi sintomi (ansia, attacchi di panico e depressione; anoressia, bulimia e obesità; gioco d’azzardo patologico e nuove dipendenze) e in particolare la clinica borderline.

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