Adolescenza e desiderio
In adolescenza, la relazione con l’Altro va incontro a delle notevoli perturbazioni, che esprimono delle esigenze ambivalenti: il soggetto oscilla infatti tra la spinta verso la separazione e la necessità del vincolo.
L’esigenza di separarsi dal vincolo che lo lega alle aspettative dell’Altro è concomitante alla necessità di sentirsi ancora integrato nel contesto familiare. L’adolescente vuole scoprire attivamente il significato di ciò che assomiglia alla felicità.
L'adolescente vuole cioè comprendere fino in fondo quello che desidera e cerca di distinguere ciò che dipende dai consigli o dalle attese dell’Altro (famiglia, amici, insegnanti) e ciò che invece esprime la sua verità. In questo senso, l’adolescente incarna una sorta di eroe-poeta che è rapito da un genuino interesse per la verità.
L’adolescenza è un viaggio che richiede tempo e creatività, e soprattutto non ammette facili soluzioni come quella dell’imitazione dei coetanei o dell’identificazione negli idoli proposti di volta in volta dai mass-media.
Scoprire la propria autenticità vuol dire innanzitutto confrontarsi con ciò che ancora non è stato detto, con ciò che attende di essere incontrato.
L’adolescenza è una zona di frontiera che rappresenta lo scenario dove avviene il passaggio verso una nuova identità, quasi tutta da costruire. Non c’è infatti ancora nessun libretto di istruzioni standard per padroneggiare i cambiamenti inaugurati dalla pubertà.
Uno dei compiti evolutivi dell’adolescenza è allora quello di integrare l’immagine di sé con il corpo che cambia: la pubertà apre una nuova sfida, che può essere una buona chance per scoprire e inventare la propria unicità. La scoperta della singolarità soggettiva consiste dunque nella duplice riformulazione del rapporto con il corpo e con l’Altro.
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Per qualche spunto in più si veda questo video sulle due anime del desiderio.
Per approfondire, tra i libri di Nicolò Terminio, si rimanda a: