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L'amore di coppia fa esistere la funzione paterna nella vita familiare.

L’amore di coppia e la funzione paterna

L'amore di coppia è uno dei modi per far esistere la funzione paterna nella vita familiare. Per cogliere questa possibilità è importante però accorgersi della differenza tra figura paterna e funzione paterna.

Secondo la psicoanalisi ogni figura del padre trae forza e credibilità dalla capacità di esercitare la funzione paterna. Essenzialmente la funzione paterna consiste – così come ha efficacemente sottolineato Massimo Recalcati – nell’unire Legge e desiderio, ossia la dimensione simbolica dei vincoli relazionali e sociali con la singolarità della propria vocazione.

Indice

Padri e funzione paterna

La funzione paterna non è trasmessa soltanto dalla figura del padre ma anche da tutte le altre figure educative che ciascun soggetto può incontrare nel proprio percorso di formazione.

La crisi attuale del significato simbolico del padre riguarda non solo la figura del padre ma ogni altra figura deputata a trasmettere il legame virtuoso tra Legge e desiderio.

Possiamo osservare come ogni padre che voglia trasmettere la funzione paterna debba affrontare la sfida educativa senza il sostegno del discorso sociale dominante.

Quello che osserviamo oggi nella pratica clinica è uno smarrimento sempre più marcato dei padri a interpretare e veicolare la funzione paterna. È una condizione che riflette un andamento ancor più generale che investe il discorso e l’immaginario sociale contemporaneo.

Per qualche spunto in più guarda questo video sul libro Cosa resta del padre? di Massimo Recalcati.

Il padre di Peppa Pig

Persino i cartoni animati che vanno per la maggiore e che sono seguiti da intere famiglie (si veda per esempio la serie di Peppa Pig) mostrano ripetutamente un padre inabilitato a rappresentare la portata incisiva della funzione paterna.

Il padre viene semmai rappresentato come il principale esponente di una impotenza radicale a vincere e a superare gli inciampi dell’esistenza. E la madre viene di conseguenza consegnata in modo esclusivo a una funzione critica verso il padre.

Il padre debole e la madre che ironizza su questa debolezza è ormai uno schema narrativo che va dai cartoni animati alla pubblicità, dai romanzi ai film, dalla concretezza della vita quotidiana alle astrazioni più sofisticate.

Grazie a tutto questo il mercato dei consumi spiega, addolcisce e, soprattutto, utilizza il declino della figura del padre.

Padre e madre nella funzione paterna

Oggi bisogna trovare un punto di appoggio per la funzione paterna non restaurando l’immagine di un padre forte e invincibile perché si tratterebbe di un appello nostalgico a una visione  meramente paternalistica dei legami intergenerazionali. Occorre piuttosto ritrovare la funzione paterna nell’ambito del legame di coppia tra padre e madre.

La pratica psicoanalitica ci insegna che nella vita di ciascun soggetto un padre è stato in grado di trasmettere la funzione paterna soprattutto se la madre ha fatto posto alla parola del padre.

Ogni volta che pensiamo al rapporto tra padre e figli dobbiamo verificare lo sfondo della relazione della coppia genitoriale.

Il bambino recepisce la funzione paterna attraverso la declinazione particolare con cui la parola del padre entra in rapporto con la madre. La funzione paterna è dunque effetto del legame tra padre e madre, effetto del modo in cui i genitori si amano e si sono amati.

Per qualche spunto in più guarda questo video sul bambino come sintomo del legame tra i genitori.

Nell’epoca contemporanea va valorizzata ancor di più la dimensione dell’amore di coppia come elemento imprescindibile per non perdere il significato simbolico della funzione paterna.

Se consideriamo la funzione paterna come l’effetto del modo in cui padre e madre testimoniano il loro incontro d’amore, allora gli sforzi futuri andranno concentrati non verso la riabilitazione di padri deboli, ma nel sostegno dei legami di coppia.

È attraverso questa via che si potrà fare del legame di coppia non lo scenario del declino della funzione paterna, ma lo spunto per l’invenzione di un modo attuale di darne testimonianza.

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Psicoterapeuta Torino
Nicolò Terminio, psicoterapeuta e dottore di ricerca, lavora come psicoanalista a Torino.
La pratica psicoanalitica di Nicolò è caratterizzata dal confronto costante con la ricerca scientifica più aggiornata.
Allo stesso tempo dedica una particolare attenzione alla dimensione creativa del soggetto.
I suoi ambiti clinici e di ricerca riguardano la cura dei nuovi sintomi (ansia, attacchi di panico e depressione; anoressia, bulimia e obesità; gioco d’azzardo patologico e nuove dipendenze) e in particolare la clinica borderline.

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