Emotività piatta e ipersensibilità nello spettro schizofrenico
Nei disturbi dello spettro schizofrenico l’emotività piatta e l’ipersensibilità coesistono nel vissuto soggettivo del paziente.
Nel pensiero clinico di Kretschmer l’apatia, il torpore, l’indifferenza o l’impassibilità, pur manifestando un deficit della risonanza emotiva, non esauriscono la complessità dei vissuti dei soggetti schizoidi, schizotimici e schizofrenici. In questo spettro psicopatologico il distacco dal mondo comune e lo scarso interesse verso la realtà sono una caratteristica centrale, tuttavia questi fenomeni clinici sono accompagnati da una notevole ipersensibilità emotiva.
L’ipersensibilità emotiva non costituisce l’altro polo dell’anestesia affettiva, ma coesiste insieme a questa condizione: è questo il paradosso che Kretschmer individua nei soggetti schizoidi.
Nella schizoidia possiamo osservare una superficie fenomenica in cui predomina l’anestesia affettiva, ma allo stesso tempo è compresente una dolorosa risonanza interna con gli altri e la realtà esterna. Da questo punto di vista l’autismo schizofrenico si configura come una radicale contrazione del soggetto su sé stesso, ma non esclude l’ipersensibilità al mondo.
Quindi la freddezza emotiva e l’ipersensibilità si intrecciano in un’unica condizione che caratterizza il continuum psicopatologico che va dalla schizoidia alla schizofrenia.
Per approfondire “la fenomenologia clinica dei vissuti emotivi”: