Scrivere e argomentare
Quando scriviamo un caso clinico dobbiamo tenere insieme lo stile soggettivo con cui abitiamo il buco dell’Altro e il modo in cui seguiamo le mappe dell’Altro. Ci sono dei criteri generali che ci permettono di considerare la corrispondenza tra la nostra sequenza argomentativa e alcuni vincoli inerenti l’argomentazione scientifica.
1. In primo luogo, sarà importante definire il contesto, ossia la cornice particolare e l’ambito clinico in cui si inseriscono le nostre argomentazioni.
2. In secondo luogo, bisognerà precisare lo scopo del nostro elaborato scritto o della nostra presentazione orale.
- Dovremo dire quali conclusioni (tesi principale) vogliamo raggiungere.
- A quali altre posizioni ci contrapponiamo e perché.
- E infine, perché la nostra conclusione è interessante.
3. In terzo luogo, dovremo preoccuparci della struttura del nostro testo (scritto o orale). Il testo è un tessuto che dovrà organizzare i diversi pezzi e i molteplici livelli della nostra esperienza pratica. Sarà altresì importante dichiarare quali dati (concettuali e/o empirici) giustificano le tesi proposte. Inoltre, dovremo esplicitare le premesse che sono assunte implicitamente e quale metodo di ricerca abbiamo seguito.
4. In quarto luogo, riesaminando il nostro testo dovremo chiederci se la tesi che discutiamo è originale e se siamo riusciti a far emergere la nostra singolarità tra le maglie dei significanti.
5. Per un’analisi critica di una tesi bisogna anche chiedersi se l’argomentazione è valida o attendibile, oppure se è errata o confusa. Vale la pena inoltre interrogarsi sull’accettabilità delle nostre premesse e riflettere eventualmente su quali possono essere rifiutate.
6. In ultimo luogo, dovremo parlare delle implicazioni che seguono se vengono accettate le nostre argomentazioni. Oppure, se non dovessero essere accettate dovremo chiederci in quale altro modo potranno essere riformulate.
Per qualche spunto in più guarda questo video su i tre tempi della scrittura del caso clinico in psicoanalisi: