«Il transfert mette in atto la realtà dell’inconscio»
Dopo aver considerato il transfert come espressione della chiusura dell’inconscio, possiamo aggiungere un’altra formulazione: «il transfert mette in atto la realtà dell’inconscio» [J. Lacan, Il seminario, Libro XI, I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi (1964), p. 142].
Il reale della ripetizione è quell’aspetto che permette di discernere la realtà in gioco nel transfert. Il transfert, in quanto fenomeno che segnala la pulsazione dell’inconscio, si rivela come un momento di chiusura, come un’interruzione del dispiegamento dei significanti. Questo momento di chiusura manifesta un ostacolo al proseguimento delle associazioni del paziente.
La ripetizione del Reale in quanto incontro mancato pone al centro del transfert l’oggetto perduto freudiano, che Lacan riformula nei termini di «oggetto a».
L’inciampo dell’inconscio che il transfert ci presentifica è correlativo a un incontro con un oggetto che è perduto: ciò che causa il transfert è «l’oggetto a» [Ivi, p. 131].
L’oggetto perduto mette in moto un movimento di ricerca ripetitivo e vano. Tale ripetizione è caratterizzata dall’intreccio di attrazione ed evitamento, infatti si manifesta come un incontro sempre mancato, come una domanda (di senso o affetto) che inevitabilmente riceve una risposta sempre insoddisfacente.
L’oggetto perduto mette in moto un movimento di ricerca ripetitivo e vano. Tale ripetizione è caratterizzata dall’intreccio di attrazione ed evitamento, infatti si manifesta come un incontro sempre mancato, come una domanda (di senso o affetto) che inevitabilmente riceve una risposta sempre insoddisfacente.
Ciò che viene mancato sul piano del significante viene presentificato dal transfert.
Il transfert è la messa in atto della mancanza di ciò che fa funzione di rappresentazione, ossia del Trieb freudiano. Nel transfert quel che accade è la realtà dell’inconscio in quanto realtà sessuale.
Per qualche spunto in più guarda questo video sul transfert come romanzo e come lettera:
Per approfondimenti, tra i libri di Nicolò Terminio, si rimanda a: