L’oggetto causa del desiderio
Nell'insegnamento di Lacan l'oggetto causa del desiderio non è qualcosa che rimane in nostro possesso, si tratta piuttosto di un'esperienza che ci muove e ci orienta nei pensieri, sentimenti e azioni. In un certo senso potremmo dire che siamo noi ad essere posseduti dalla causa del desiderio.
In una cura psicoanalitica il cambiamento consiste nella trasformazione di questa esperienza, ecco perché nella teoria dei quattro discorsi di Lacan l'agente del discorso dell'analista è l'oggetto causa del desiderio.
Indice
Separazione e fantasma
Il prodotto del discorso dell’analista è la lettera asemantica che esprime la nostra esperienza di godimento. Porre in posizione di agente l’oggetto a implica mettere al lavoro il soggetto diviso ($) per produrre il marchio di godimento con cui il linguaggio lo ha catturato.
Gli S1 prodotti nel discorso dell’analista sono quei significanti che non sono ancora diventati significanti e che costituiscono un evento dove l’incontro con il linguaggio è in primo luogo un’esperienza di godimento.
Gli S1 del discorso dell’analista non indicano ancora quel significante che rappresenta il soggetto ($) per un altro significante (S2) ritagliando una perdita d’essere (oggetto a). Sono gli S1 che prima generano e poi tagliano fuori quella dimensione pulsionale che il soggetto recupererà attraverso l’oggetto a.
L’oggetto a scaturisce dall’operazione di alienazione ed entra in gioco nel tempo della separazione quando il soggetto risponde con la costruzione del fantasma al desiderio enigmatico dell’Altro.
Nella separazione l’oggetto a è quella parte di sé che il soggetto sovrappone alla mancanza dell’Altro. In questo modo la separazione complica lo statuto dell’oggetto a per il soggetto.
Nella costruzione del fantasma – che avviene con la separazione – l’oggetto a viene sovrapposto all’oggetto a cui mira il desiderio dell’Altro.
Il fantasma da un lato consente al $ di recuperare la perdita d’essere (oggetto a) che era stata ritagliata con l’operazione di alienazione, ma dall’altro lato confonde la causa del desiderio del soggetto con il desiderio dell’Altro.
Per qualche spunto in più guarda questo video su alienazione, separazione e logica del fantasma:
Il discorso dell’analista mette in posizione dominante l’oggetto a, ma non si tratta dello stesso oggetto a che fa da residuo nel discorso del padrone.
Lo scarto del discorso del padrone – che è il discorso che rappresenta l’operazione di alienazione – diventa infatti il sostegno del fantasma, dell’S barrato punzone oggetto a ($ ◊ a).
Nel discorso dell’analista invece l’oggetto a che viene messo in posizione di agente è staccato da quel quadro fantasmatico dove la propria mancanza d’essere era stata sovrapposta con la mancanza d’essere dell’Altro.
Per qualche spunto in più guarda questo video sui discorsi nella cura psicoanalitica.
Per approfondire, tra i libri di Nicolò Terminio, si rimanda a: