Interpretazione e discontinuità
La questione che si pone per una pratica interpretativa che abbia come focus il Reale riguarda il seguente quesito: come deve essere la modalità di interpretazione che voglia sintonizzarsi con la pulsazione dell’inconscio?
Possiamo rispondere sottolineando che l’interpretazione deve introdurre una discontinuità che rompa il circuito della parola vuota.
Indice
La sorpresa
Non si tratta soltanto di un’interpretazione da fare quando si verifica una defaillance in cui appare il soggetto dell’inconscio. È la stessa interpretazione che deve produrre quell’effetto di sorpresa tipico della pulsazione dell’inconscio. Si tratta di un intervento interpretativo che mira più a «mostrare» che a «dire».
L’interpretazione in questo caso deve assomigliare al Witz freudiano: il motto di spirito per sorprendere deve infatti evitare di «dire» ciò che «mostra», perché se si tenta di spiegarlo svanisce l’effetto che è in grado di procurare.
«Ciò che ci si attende dalla seduta è precisamente ciò che ci si rifiuta di attendersi per paura di azzeccarci troppo: la sorpresa […] Ciò che dobbiamo cogliere di sorpresa è qualcosa la cui incidenza originaria è stata segnata come trauma» [J. Lacan (1967), Della psicoanalisi nei suoi rapporti con la realtà, in Altri scritti, p. 349].
Per qualche spunto in più guarda questo video su essere intercessori dell'evento / ascoltare il trauma:
La conclusione della seduta, cioè interrompere la seduta a un certo punto del discorso dell’analizzante, può avere valore interpretativo.
Con il taglio della seduta viene sottolineato un punto della catena significante: in tal modo si indica che lì c’è una significazione da cogliere, evitando però di dire qual è la significazione in gioco.
Sarà poi il successivo lavoro dell’analizzante a estrarre una possibile significazione dai significanti che vengono toccati dall’intervento dell’analista.