Lo sciame borderline
C'è qualcosa di muto e sommerso nei vissuti dei pazienti borderline, dall'esterno però notiamo il fragore dei loro agiti. Si tratta di uno sciame di eventi che rimangono muti perché non assumono la struttura che gli darebbe significato.
Gli agiti e i comportamenti impulsivi del borderline sono dei tentativi fallimentari per dare forma allo sciame di sensazioni ed eventi che frastagliano la loro esistenza.
Lo sciame borderline è un modo per intendere la questione psicopatologica e terapeutica della clinica borderline.
Trauma, dissociazione e disforia sono i tre markers psicopatologici del borderline e possiamo leggerli secondo la logica dello sciame.
La logica dello sciame deriva da una concezione incarnata del linguaggio che contempla l’esperienza della lalangue.
Se seguiamo questa prospettiva possiamo pensare alla posizione terapeutica con il paziente borderline tenendo insieme il linguaggio come significazione e come ritmo.
Incontrare il paziente borderline vuol dire tradurre l’esperienza traumatica in una nuova trama ma anche sintonizzarsi con quel rumore di fondo che risulterà sempre incondivisibile.
Per approfondire, tra i libri di Nicolò Terminio, si rimanda a Lo sciame borderline. Trauma, disforia e dissociazione (pref. di M. Recalcati, Raffaello Cortina editore, Milano 2024).
LO SCIAME BORDERLINE
Trauma, disforia e dissociazione
Partendo dalla sua pratica clinica, Nicolò Terminio propone una prospettiva originale sul disturbo borderline. Grazie alla chiarezza espositiva, l’autore consente al lettore di ripercorrere il cammino che lo ha portato a pensare la clinica borderline secondo la logica dello sciame.
Lo sciame borderline è costituito da una serie di memorie traumatiche che non ha trovato una trama, da una condizione emotiva che non può fare affidamento sulla relazione con l’Altro e da un funzionamento dissociativo che risulta sganciato dalla dimensione simbolica.
Nella concettualizzazione dello sciame borderline la teoria del soggetto di Lacan e la clinica del vuoto di Recalcati vengono messe in dialogo con altre prospettive psicoanalitiche, con la psicopatologia fenomenologica e con la tradizione psicodinamica che prende origine da Janet. Il quadro d’insieme orienta il lettore nell’applicazione terapeutica dei principi che guidano la cura, una cura finalizzata a restituire all’instabilità traumatica del borderline la possibilità di una nuova trama per esistere e gioire della vita.