Andare oltre il godimento “idiota”
La sessualità degli esseri umani è diversa da quella degli animali e non è orientata soltanto da una logica istintuale. Tra i diversi fattori che contraddistinguono la sessualità umana troviamo la dimensione del fantasma.
Il fantasma è una sorta di scenario interiore che procura eccitazione. Se non introduciamo questa variabile facciamo fatica a capire anche la dimensione biologica della sessualità umana. Tanti problemi che, per esempio, riguardano l’impotenza o il vaginismo sono regolati da questa dimensione che condiziona l’eccitazione sessuale.
Indice
Chimica e pornografia
La maggioranza delle pillole per trovare l’eccitazione è consumata da giovani uomini, da ragazzi che magari a sedici anni vengono portati dal medico per prendere le pillole perché non riescono ad eccitarsi. Perché? Lì, in qualche modo, c’è un uso meccanico delle proprie fantasie che non attiva niente.
La pornografia entra in questa concezione del corpo come una macchina prestazionale; essa viene utilizzata come un ausilio, come una supplenza. Da un lato abbiamo la chimica delle pillole, dall’altro lato abbiamo la iper-stimolazione della pornografia. E tutto questo denuncia la difficoltà a lasciarsi andare veramente in una relazione intersoggettiva.
Il consumo di pornografia sul web muove tantissimo traffico perché consente la possibilità di coltivare un rapporto con la propria eccitazione in modo auto-erotico.
Lo psicoanalista francese Jacques Lacan diceva che il godimento masturbatorio è un godimento “idiota”, idiota nel senso etimologico vuol dire colui che vive in disparte.
In questi casi riscontriamo la difficoltà a vivere l’urto con il Reale dell’incontro con l’altro corpo; quindi, questa proliferazione della pornografia come anche della logica della prestazione possiamo interpretarla non come un eccesso o un godimento dis-regolato, né come un grande godimento in cui tutti sono libertini, ma come una grande difficoltà a vivere la sessualità.
Uscire da sé
In tante situazioni che in apparenza sembrano votate da un godimento illimitato in realtà c’è una grande difficoltà a fidarsi, a uscire fuori da sé.
L’amore ci de-completa, ecco perché è importante educare i giovani all’amore. Perché l’esperienza dell’amore permette di vivere la sessualità con maggiore apertura e pienezza al vero incontro con l’altro.
Senza l’esperienza dell’amore si vive l’esperienza della sessualità o trattando l’altro come un oggetto o trattando l’altro come una minaccia, una minaccia da cui ci si difende con tutti i vari ausili, tra cui la pornografia.
Oltre la prestazione
Quando parliamo della prestazione possiamo tener presente una logica di funzionamento che nel mio libro Educare alla relazione indico come “logica fallica”. Questa è una espressione che in psicoanalisi non ha a che fare con l’aspetto anatomico, ma con l’idea di essere qualcuno che non fa mancare niente all’altro.
Secondo la logica fallica bisogna essere qualcuno che lascia l’altro sempre soddisfatto. Quando ritroviamo questo tipo di logica pensiamo che per essere amati bisogna essere perfetti. Invece, l’esperienza dell’amore può sorgere solo se c’è l’incontro di due non completezze, di due vulnerabilità o di due ferite. E la ferita narcisistica più grande è scoprire che non siamo così come avremmo voluto essere, però a partire da qui si apre la possibilità per essere autentici nella relazione con l’altro.
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Per qualche spunto in più guarda questo video sulle trappole del narcisismo in amore.
Per approfondire, tra i libri di Nicolò Terminio, si rimanda a:
- La generatività del desiderio. Legami familiari e metodo clinico (2011)
- Tradurre dal silenzio. La psicoanalisi come esperienza assoluta (2018)
- Educare alla relazione. Amore, affetti, sessualità (2021)