Il discorso dell’inconscio
Nella teoria dei quattro discorsi di Lacan il nome del discorso dipende dal tipo di simbolo che poniamo in posizione dominante. Nel discorso del padrone troveremo S1 nel posto dell’agente.
S1 è il significante padrone che mette in attività la catena significante (S2) nel luogo dell’Altro. In tal modo S1 cattura il soggetto nel campo del linguaggio.
Il discorso del significante padrone mostra la struttura dell’operazione di alienazione che istituisce il soggetto dell’inconscio.
Nell’alienazione significante avviene la presa del linguaggio sulla carne del soggetto, una presa che da un lato rimuove la verità del soggetto e dall’altro produce una perdita d’essere che troviamo indicata dal simbolo dell’oggetto a.
Nel discorso del padrone S1 rappresenta il soggetto diviso ($) per un altro significante producendo come resto l’oggetto a. Il soggetto catturato e rappresentato dal linguaggio diventa un soggetto diviso ($) perché viene istituita la divisione fra il luogo della verità dove abita il soggetto e il piano dei significanti.
Il discorso del padrone non colloca soltanto $ sotto la barra della rimozione, ma produce anche l’oggetto a come resto inassimilabile al movimento della catena significante (S2). Nel discorso del padrone l’oggetto a è il resto che viene escluso dall’attività del sapere (S2).
Nel discorso del padrone viene dunque istituito il soggetto diviso ($) nel luogo della verità, S1 nella posizione di agente, il sapere e la trama significante (S2) nel luogo dell’Altro e l’oggetto a nella posizione di resto non riassorbile dal lavoro dei significanti.
Nel discorso del padrone troviamo illustrato il movimento significante che rimuove $ e genera l’oggetto a. Nel discorso del padrone possiamo riconoscere il discorso dell’inconscio, sia nella sua valenza di inconscio strutturato come un linguaggio sia nella sua dimensione pulsionale che viene indicata dall’oggetto a.