Interpretazione e punteggiatura
L’interpretazione non deve essere finalizzata a riprodurre in modo indefinito la concatenazione dei significanti, ciò equivarrebbe alla convalida dell’alienazione del soggetto nel campo dell’Altro.
Eppure gran parte del lavoro dell’analizzante consiste nella costruzione di una serie di osservazioni sui segnali dell’inconscio.
Indice
Costruzioni significanti
Le costruzioni che vengono formulate in seduta non sono altro che una concatenzione di significanti, sono uno scivolamento da un significante all’altro nel tentativo di articolare una possibile significazione.
Un analizzante può per esempio parlare del suo modo di essere dicendo che si sente come un “alone”, come l’alone di una candela, e allo stesso tempo associare un’altra significazione possibile aggiungendo che la parola “alone” in inglese significa “solo” e così iniziare a parlare della sua solitudine.
Quindi nelle costruzioni che vengono promosse dall’associazione libera entra in gioco la polisemia del significante, la preminenza del significante sugli effetti di significato: la stessa parola può aprire nuovi scenari narrativi per il percorso soggettivo nel luogo dell’Altro.
Per qualche spunto in più guarda questo video su metafora e metonimia.
In altri momenti lo stesso analizzante – un paziente che ha problemi con il cibo – può raccontare che dopo un certo episodio relazionale si è sentito “infame”: in questo momento della seduta l’analista può intervenire sottolineando il significante “infame” e osservando che lì si può applicare quella stessa osservazione che a suo tempo il soggetto aveva compiuto con il termine “alone”. E e allora per il paziente il “sentirsi infame” può diventare “sentirsi in fame”.
Sarà su questo punto che l’analista potrà chiudere la seduta, senza aggiungere nessun altro significante: la parola del paziente viene presa nel suo versante significante e l’analista è lì per dare una punteggiatura a quella parte del testo del colloquio in cui il significante può far entrare nella catena delle significazioni il Reale in gioco nel sintomo.
Quindi l’interpretazione è una decifrazione che non amplifica il senso delle parole del soggetto, non aggiunge significanti al testo dell’analizzante, ma considera solo le sue parole e opera una punteggiatura del discorso.