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L’esperienza della lalangue costituisce la mediazione significante attraverso cui si realizza la sintonizzazione ritmica tra soggetto e Altro.

Sciame borderline ed emisfero destro

Le figure familiari che connotano l’Altro del borderline incarnano la versione abusante dell’adulto.

L'Altro del borderline presentifica un eccesso che viola le leggi della civiltà, ossia quelle norme implicite che regolano il rapporto degli esseri umani con il sesso e la morte

Tenerezza ed erotizzazione

È a questo proposito che Recalcati parla di una confusione tra Legge e desiderio, una commistione traumatica tra Legge e desiderio dove l’Altro invece di dare un limite alla soddisfazione pulsionale diventa egli stesso il principale promotore di un godimento che non tiene conto dei vincoli del Simbolico.

È un godimento che cerca di fare a meno della dimensione dell’impossibile che dovrebbe essere introdotta dall’Altro.

I pazienti borderline chiedono come sia potuto succedere che, nella loro infanzia, un adulto di cui si fidavano potesse abusare di loro. Nel percorso evolutivo del borderline è la stessa relazione con il caregiver che produce una confusione tra il piano della tenerezza e quello dell’erotizzazione.

Lalangue e l'emisfero destro

Oltre a Pierre Janet, un altro autore fondamentale per lo studio del trauma e della dissociazione è Sandor Ferenczi. È stato proprio Ferenczi (1932) a riportare l’attenzione sulla confusione delle lingue tra adulti e bambini sottolineando la differenza tra il linguaggio della tenerezza e quello della passione. (Cfr. Ferenczi S. (1932), “Confusione di lingue tra gli adulti e il bambino. Il linguaggio della tenerezza e il linguaggio della passione”, in Ferenczi S., Opere. Volume Quarto 1927-1933, Cortina, Milano 2002, pp. 91-100).

Per una prospettiva psicoanalitica intergenerazionale che riprende anche il contributo di Ferenczi e lo contestualizza all’interno di un modello neurobiologico interpersonale sono molto preziosi i lavori di Clara Mucci [Cfr. Mucci C. (2013), Trauma e perdono. Una prospettiva psicoanalitica intergenerazionale, Cortina, Milano 2014,pp. 51-59; Mucci C. (2018), Corpi borderline. Regolazione affettiva e clinica dei disturbi di personalità, Cortina, Milano 2020, pp. 73-102].

I disturbi gravi di personalità mostrano in statu detraendi la base intersoggettiva dello sviluppo umano. Le gravi forme di psicopatologia non possono essere comprese sulla base di una psicologia intrapsichica fondata sul funzionamento di una singola persona, occorre infatti un paradigma teorico che punti l’attenzione sulla matrice relazionale della soggettività umana.

La Mucci descrive con ricchezza di dettagli i meccanismi neurobiologici della regolazione affettiva tra madre e figlio partendo dalle ricerche pionieristiche di Allan Schore, che ha integrato lo sviluppo delle neuroscienze con la scienza dell’attaccamento. In questa prospettiva è possibile cogliere il coinvolgimento dell’emisfero destro nel processo di sintonizzazione tra caregiver e bambino.

La matrice relazionale traumatica dei gravi disturbi di personalità è costituita dal fallimento della funzione regolatoria che il caregiver avrebbe dovuto svolgere per mantenere un livello ottimale dei parametri vitali del bambino. In queste situazioni cliniche si riscontra che il caregiver non ha consentito lo sviluppo di una funzione regolatoria che è alla base della connessione tra gli stimoli provenienti dall’esterno del corpo (esterocettivi) e gli stimoli propriocettivi (interni). Le alterazioni del ritmo della clinica borderline derivano da questa mancata sintonizzazione, una sintonizzazione che nel modello della Mucci (e di Schore) scaturisce dal collegamento tra l’emisfero destro del soggetto e l’emisfero destro dell’Altro.

Se consideriamo la prospettiva psicoanalitica e il modello neurobiologico interpersonale della Mucci – che integra la matrice psicoanalitica di Ferenczi e Janet con la teoria e le ricerche di Allan Schore – possiamo osservare che l’esperienza della lalangue costituisce la mediazione significante attraverso cui si realizza, a livello neurobiologico, la sintonizzazione ritmica tra soggetto e Altro.

Si tratta infatti di una sintonizzazione fondata su comunicazioni non verbali visuofacciali, tattili-gesturali e auditive-prosodiche.

La dimensione della lalangue mostra la logica significante in base a cui avviene “la sintonizzazione tra emisferi destri”. Quindi le alterazioni dello sciame borderline vanno ricondotte a questo livello di attivazione neurobiologica. 

 

Per qualche spunto in più vedi questo video sul libro L'automatismo psicologico di Pierre Janet.

 

L'automatismo psicologico di Pierre Janet.

 

Per approfondire, tra i libri di Nicolò Terminio, si rimanda a Lo sciame borderline. Trauma, disforia e dissociazione, pref. di M. Recalcati, Raffaello Cortina editore, Milano 2024. 

 

Psicoterapeuta Torino
Nicolò Terminio, psicoterapeuta e dottore di ricerca, lavora come psicoanalista a Torino.
La pratica psicoanalitica di Nicolò è caratterizzata dal confronto costante con la ricerca scientifica più aggiornata.
Allo stesso tempo dedica una particolare attenzione alla dimensione creativa del soggetto.
I suoi ambiti clinici e di ricerca riguardano la cura dei nuovi sintomi (ansia, attacchi di panico e depressione; anoressia, bulimia e obesità; gioco d’azzardo patologico e nuove dipendenze) e in particolare la clinica borderline.

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