Nella psicoanalisi lacaniana la seduta a tempo variabile è un modo per far entrare in risonanza la durata della seduta con il movimento discontinuo e inatteso dell’inconscio.
Se ci facciamo attraversare dalla vibrazione del desiderio allora possiamo aprirci a un nuovo modo di vivere le relazioni. Molte volte però tra noi e gli altri mettiamo un filtro che prova ad attutire le perturbazioni del desiderio.
La formazione analitica consiste non solo nella trasmissione e acquisizione di una conoscenza teorica ma soprattutto nella possibilità di soggettivare ciò che si conosce a livello teorico.
Possiamo dire che i soggetti nevrotici si rifugiano nel proprio Io perché si difendono dall’esperienza dell’inconscio e non vogliono assumersi la responsabilità del proprio desiderio.
La rettifica soggettiva non è semplicemente un cambio di direzione o una svolta nel proprio percorso. La rettifica di cui parla Lacan è un'esperienza in cui il soggetto incontra la sua divisione soggettiva.
Nella vita di una persona l’esperienza del Reale non si lascia insabbiare in nessun romanzo familiare, il Reale rimane sempre come un detrito mnestico e corporeo che nessuna elaborazione simbolica può corrodere fino in fondo.
I concetti di alienazione e separazione sono il risultato del ricorso di Lacan alla logica degli insiemi – rispettivamente alle operazioni di «unione» e «intersezione» – al fine di articolare il soggetto, l’Altro e l’oggetto a.
L’opera d’arte mette in risalto la sublimazione come atto singolare capace di trasformare il Reale. L’atto creativo tocca il Reale in quanto si configura come ciò che non può tornare allo stato potenziale.
Tredici frammenti dal libro Ti amo, ti odio, ti ignoro. Le passioni nella clinica psicoanalitica scritto da Mariela Castrillejo:
Nell'insegnamento di Jacques Lacan alienazione e separazione sono due concetti fondamentali che indicano i due tempi logici in cui avviene la costituzione del soggetto in relazione all’Altro.
Nel discorso dell’università troviamo il sapere (S2) in posizione dominante e l’oggetto a che rappresenta la singolarità del plusgodere viene collocato nel luogo dell’Altro. In questo discorso possiamo osservare un movimento che intende installare il singolare in una posizione universale.
Il tema del Seminario IV di Lacan è la relazione oggettuale e le strutture freudiane. Lacan arriva ad occuparsi della relazione d’oggetto dopo un percorso in cui ha trattato gli elementi della condotta tecnica della cura, nel Seminario I, concentrandosi soprattutto sulla nozione di transfert e di resistenza.
La lettura del colloquio clinico secondo l’orientamento psicoanalitico lacaniano va intesa come la pratica di un testo significante.
Il codice identificativo e la tessera inconscia della scimmiottatura sono il rifiuto e la proiezione sugli altri di alcuni aspetti di sé. La scimmiottatura è una forma di difesa dall’identificazione con un altro che non si approva e da cui si è tuttavia attratti.
L'Altro e l'Uno sono i due versanti dell'inconscio lacaniano perché esprimono la dimensione del significante e quella del godimento assoluto. In altri termini, potremmo dire che l'Altro e l'Uno sono due metafore concettuali per pensare alla dimensione del Simbolico e a quella del Reale.
Nel suo discorso il soggetto isterico si sente escluso dal luogo dell'Altro. La posizione isterica si configura infatti come un'eccezione rispetto a ogni presa simbolica dell'Altro.
Nell'ultimo insegnamento di Lacan il rapporto tra il Simbolico e il Reale viene concettualizzato attraverso la distinzione tra significante e lettera.
Nella cura psicoanalitica il transfert segna l'inizio di un viaggio alla scoperta della propria verità. E si tratta di una verità che viene ricostruita ripercorrendo la propria storia.
Le diagnosi sono storie, storie che intrecciano ripetizione e cambiamento. Esiste un aspetto stabile della struttura del soggetto, ma la struttura non dice l'ultima parola né sul destino del soggetto né sulla verità che attraversa la sua vita.
L’atto della testimonianza riguarda qualcosa di intestimoniabile perché c’è quel vuoto centrale che viviamo in esilio da ogni identificazione.
In ambito lacaniano c’è un ritornello che dice che nella clinica dei nuovi sintomi dobbiamo far passare il soggetto che chiede una cura “dalla domanda di trattamento al trattamento della domanda”.
Il tratto intellettuale di Recalcati è un movimento che va dalla teoria alla pratica, ma in un senso più ampio rispetto a quello terapeutico perché si tratta di un passaggio che va dal pensiero clinico all’impegno civile.
La psicoanalisi è pratica e lo stile è il metodo in movimento. Ero partito da queste due affermazioni quando avevo iniziato a scrivere il libro Teoria e tecnica della psicoanalisi lacaniana (2016) dove mi sono anche divertito a comporre l'indice con altre brevi frasi che lette una dopo l'altra raccontano i principi della cura psicoanalitica lacaniana.
La pratica psicoanalitica di Nicolò è caratterizzata dal confronto costante con la ricerca scientifica più aggiornata.
Allo stesso tempo dedica una particolare attenzione alla dimensione creativa del soggetto.I suoi ambiti clinici e di ricerca riguardano la cura dei nuovi sintomi (ansia, attacchi di panico e depressione; anoressia, bulimia e obesità; gioco d’azzardo patologico e nuove dipendenze) e in particolare la clinica borderline.